Bassano del Grappa, città da godere

Bassano

Bassano del Grappa è una piccola cittadina al centro del Veneto. Situata ai piedi del Monte Grappa, attraversata dal fiume Brenta ed attorniata da ridenti colline è il simbolo dell’operosa provincia veneta, dove la vita è ancora a misura d’uomo.Di origine romana ma di struttura medioevale, ci accoglie nel suo centro storico con monumenti, piazze, chiese e musei da scoprire ed ammirare. Le case e i palazzi, spesso affrescati all'esterno, rammentano al visitatore la tradizione commerciale e produttiva della città che, per secoli, ha mantenuto il ruolo di trait d'union tra Venezia ed il mondo imperiale germanico. Nell’ordinata struttura urbanistica del centro storico si possono ancora leggere i segni della dominazione veneziana, che per quattro secoli ha portato alla città cultura, prosperità e pace. Di notevole interesse: il Castello degli Ezzelini, la Chiesa di San Francesco e gli splendidi musei, il Civico e a Palazzo Sturm il Museo della ceramica e il Museo Remondini.
La perla della cittadina rimane il famoso Ponte degli Alpini: il ponte di legno, concepito da Andrea Palladio, è diventato simbolo stesso della città. La struttura fu distrutta più volte e nel secondo dopoguerra venne ricostruita grazie al lodevole lavoro degli Alpini.


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Ciclovia del Brenta

Ottanta chilometri tra boschi, frutteti e paesini di montagna: un itinerario da favola da percorrere tutto in bici, pedalando con tranquillità lungo le rive del fiume Brenta. Battuta ogni anno da migliaia di cicloturisti provenienti da ogni parte d’Europa, la ciclopista del Brenta è un vero gioiello incastonato nella Valsugana, tra il Veneto e il Trentino. La ciclabile, quasi interamente asfaltata e sempre in perfette condizioni, collega infatti Bassano al lago di Caldonazzo e offre la possibilità a tutti (cicloamatori ma anche famiglie e disabili) di attraversare un territorio verdeggiante e piccoli e suggestivi villaggi, di visitare centri come Bassano o Borgo Valsugana e di fermarsi per una sosta nelle numerose aree di ristoro dislocate lungo la strada: bicigrill, aiuole attrezzate e fontane. Al ritorno è inoltre possibile caricare la bici sul treno. Occhio però: d’estate e nei week end i vagoni per il trasporto dei cicli sono spesso pieni.


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Vicenza, sulle orme di Andrea Palladio

Città d’arte d’immenso valore, Vicenza si presenta al visitatore ancora nel suo aspetto rinascimentale, risultato della creatività e dell’ingegno del grande architetto Andrea Palladio. Il percorso parte dalla Basilica Palladiana in Piazza dei Signori e si snoda fra meravigliosi palazzi, come quelli di Contrà Porti per giungere a Palazzo Chiericati, sede della Pinacoteca cittadina ed al celebre ed emozionante Teatro Olimpico. Dal centro cittadino si potrà poi proseguire, con un breve spostamento, a visitare sulle pendici dei vicini Colli Berici il Santuario di Monte Berico ma anche la splendida Villa Valmarana ai Nani, con affreschi dei Tiepolo e Villa Capra, detta la Rotonda, emblema stesso dell’opera Palladiana.

Palazzo Chiericati


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La Grande Guerra in Altopiano e sul Monte Grappa

Gallerie Vittorio Emanuele

Sul Monte Grappa, nel 1918, l’esercito italiano arrestò l’avanzata verso la pianura veneta delle truppe nemiche. Negli anni precedenti il Massiccio del Grappa era stato adeguatamente attrezzato ed infrastrutturato, quelle opere sono ancora oggi almeno in parte visibili e visitabili. Gran parte dei trasporti, sia di materiali come di uomini, era affidata alle teleferiche: opere ingegneristiche di elevata complessità che superavano i pendii più scoscesi. L’approvvigionamento idrico fu assicurato da appositi impianti. Grandi serbatoi furono costruiti in caverne: contenevano fino a duecentomila litri d’acqua e dovevano assicurare un rifornimento alle truppe di oltre un milione di litri d’acqua al giorno.
Fra le numerose opere di difesa costruite in caverna per postazioni delle artiglierie e delle mitragliatrici e per ricovero delle truppe, quella che tutte sovrasta è la grande Galleria Vittorio Emanuele III che metteva in comunicazione il versante scendente a sud con l’estremo sperone nord. Da questa si dipartono numerose diramazioni laterali che portavano alle batterie ed agli appostamenti per le mitragliatrici. Lo sviluppo complessivo della Galleria è di 5153 metri ed il suo armamento era di 25 batterie.
Un’ininterrotta serie di trincee solcava poi i colli. Caserme ed attendamenti completavano infine l’attrezzatura bellica del massiccio.

La parte sommitale del massiccio del Grappa accoglie opere monumentali che pongono in stretta relazione la narrazione storica degli eventi e l’elaborazione della memoria del conflitto. I residui di imponenti apprestamenti militari, anche incavernati, e gli evidentissimi segni dell’azione delle artiglierie dialogano con i sacrari italiano ed austriaco, con il “Viale eroico”, la Caserma Milano e la Galleria Vittorio Emanuele. E’ il luogo del destino e del conseguente racconto.

Caserma Milano

Asiago

La Prima Guerra Mondiale è sicuramente l'evento che, più di ogni altro, ha profondamente segnato il territorio dell'Altopiano di Asiago ma anche la storia e le vicende delle sue popolazioni. Dall'inizio delle ostilità nel maggio del 1915 alla loro cessazione nel novembre 1918, l'Altopiano fu ininterrottamente coinvolto nel conflitto divenendo teatro di alcune delle più sanguinose battaglie combattute sul fronte italiano durante la prima guerra mondiale: dalla cosiddetta Strafexpedition del maggio - giugno 1916 alla Operazione K del giugno 1917, meglio nota come Battaglia dell'Ortigara; dalla Battaglia del Natale 1917 a quella del giugno 1918 - la Battaglia del Solstizio - che rappresentò anche sull'Altopiano l'ultimo grande tentativo dell'Impero Asburgico di sfondare definitivamente le difese italiane.
Combattimenti che provocarono la morte di migliaia di soldati, la devastazione dei boschi e dei pascoli e la pressoché totale distruzione di paesi e contrade e con essi il profugato che costrinse le popolazioni dell'Altopiano ad abbandonare le proprie case e cercare conforto altrove.
I segni di quell'immane conflitto, a più di cento anni di distanza, appaiono ancor oggi in tutta la loro evidenza: sono le rovine delle fortezze, i resti delle trincee, dei ricoveri e dei centri logistici, i ruderi degli impianti idrici e delle stazioni delle teleferiche ma anche l'estesa rete stradale, i cimiteri, le lapidi ed i monumenti del lutto collettivo. Un patrimonio che, proprio sull'Altopiano, assume un rilievo del tutto eccezionale e che manifesta ancora una straordinaria forza evocativa e di connotazione del territorio. Il sacrario militare sul colle Leiten, i cimiteri di guerra, i forti ora restaurati e vari musei di guerra, come ad esempio quello di Canove di Roana offrono al visitatore la possibilità di avvicinarsi a queste tragiche pagine di storia italiana.


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Le città murate

Castelfranco Veneto: Castelfranco Veneto lega indissolubilmente i suoi ottocento anni di storia alla strategica posizione nel Veneto centrale, come tappa obbligata tra Venezia, la Germania e le Fiandre, tra l'Europa occidentale e le pianure dell'Est. Patria di Giorgione, ci accoglie con le sue belle mura medioevali. Visita al perimetro del Castello e al Duomo per ammirare il capolavoro del pittore, la Madonna in trono e Santi. Il teatro Accademico del XVIII secolo è un notevole esempio di armonia e bellezza.

Castelfranco Veneto

Cittadella

Cittadella: splendido esempio di città fortificata, offre al visitatore l’intero anello delle sue mura intatte e fra le meglio conservate in Europa. L’itinerario prevede la visita della Casa del Capitano con la Sala Affrescata, il famoso Camminamento di ronda, la Torre di Malta con il Belvedere ed il Museo Archeologico, il Palazzo Pretorio, il Teatro Sociale, il Duomo e la sua Pinacoteca.

Marostica: città scaligera che vanta castelli e mura di pregevole fattura e ben conservate. Visita al Castello inferiore, struttura fortificata ancora integra, e al Museo dei Costumi che vengono indossati durante la famosa partita a scacchi da personaggi che rievocano una delicata storia d’amore del 1454. Bella e suggestiva la Piazza degli Scacchi, attorniata da palazzi che costituiscono lo scenario ideale per la sorprendente kermesse che si ripete ogni due anni a settembre.

Marostica


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Asolo

Asolo

Splendido borgo in posizione incantevole su un colle, Asolo è stata definita la perla del Veneto, la “ Città dai cento orizzonti” dal poeta Carducci e uno dei più bei borghi d’Italia.
Nel centro storico, si ammirano le vie a portici, con le facciate affrescate dei palazzetti antichi, le porte d’ingresso alla città murata (Porta Loreggia, Porta del Col Marion e Porta di Santa Caterina) e il castello, che fu residenza di Caterina Cornaro ex regina di Cipro e signora di Asolo, la quale seppe trasformare il suo esilio asolano in una sfarzosa corte rinascimentale; la casa dell’attrice Eleonora Duse (esterni).
In Cattedrale vi è la pala dell’Assunta del pittore Lorenzo Lotto, un dipinto di Jacopo da Ponte e il fonte battesimale del XV secolo.
Altri monumenti sono il palazzo del Capitano o Loggia della Ragione con affreschi del ‘500, la Fontana Maggiore , la casa della scrittrice ed esploratrice Freya Stark e la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria .


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Padova città d’arte e centro culturale

Un itinerario vario e accattivante per chi si accosta alla città per la prima volta: Prato della Valle, Basilica di Sant’Antonio, centro storico con vista del Palazzo della Ragione e del Bo, sede universitaria, e per finire lo splendore della Cappella degli Scrovegni di Giotto. Ma Padova offre molto altro ancora: la Cattedrale ed il Battistero, l’Orto Botanico e la Basilica di Santa Giustina, La Chiesa degli Eremitani con gli annessi Musei Civici.

Palazzo Del Bo


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Treviso città d’acqua

Palazzo dei 300

La città di Treviso è attraversata da due fiumi: il Sile ed il Botteniga. Questi fiumi di risorgiva hanno caratterizzato la vita degli abitanti: mulini, trasporti, attività commerciali e la produzione del famoso Radicchio Rosso di Treviso. L'acqua contribuisce a creare un'atmosfera suggestiva tra le case che vi si riflettono e la rigogliosa natura. Il centro storico inoltre è caratterizzato dalla presenza di numerose permanenze di epoca medievale: la Loggia dei Cavalieri, il Palazzo dei Trecento, la Chiesa di San Francesco con le tombe dei figli di Dante e Petrarca; la Chiesa di San Nicolò, la suggestiva Chiesa di Santa Lucia con la reliquia della Santa e con l'affresco della Madonna della Farfalla. Non mancano nemmeno signorili palazzi rinascimentali, testimonianza della vivace presenza della Serenissima.


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Canova e Possagno

Possagno è la patria del più grande scultore neoclassico Antonio Canova. Scultore eccelso destinato al mondo che ha lasciato la sua grande eredità d’arte nella sua Casa Natale e, accanto, nella solenne Gipsoteca realizzata nel 1836, che raccoglie pressoché tutti i modelli originali delle sue sculture, i bozzetti in terracotta, i disegni, i dipinti, miracolosamente recuperati dopo i danni dei bombardamenti.

Gipsoteca

Possagno

A Possagno, la città che ha dato i natali ad Antonio Canova, tutto parla di lui: la Gipsoteca con i gessi trovati nel suo studio romano, la casa natale e il Tempio che si staglia sullo sfondo delle montagne, realizzato su suo progetto e ora sua eterna sepoltura.


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Venezia segreta

Il fascino di Venezia è innegabile e dura nel tempo: città d’acqua, è un mosaico di oltre 120 isole separate da canali e collegate tra loro da oltre 400 ponti. È bello percorrerla nei luoghi meno conosciuti, in quella Venezia segreta lontana dai flussi turistici e ricca di atmosfere. Sempre forte è però il richiamo della Piazza San Marco, della Basilica, del Palazzo Ducale, simbolo del potere politico della Repubblica Serenissima la cui storia è durata oltre dieci secoli. Si inizia la giornata percorrendo il Canal Grande con motoscafo privato tra palazzi ricchi di arte e di storia; sosta a S. Marco e tempo a disposizione per la visita guidata. Pranzo libero o in un ristorante tipico se richiesto. Nel pomeriggio passeggiata tra calli e campielli per scoprire il vero volto della città, visita ad una fabbrica di vetro e tempo per shopping.

Ponte Sospiri


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La strada del vino prosecco

Prosecco

Il tour culturale-enogastronomico si snoda tra le colline della parte settentrionale della provincia di Treviso, lungo l'anfiteatro naturale che si apre tra Conegliano e Valdobbiadene, due città del vino. In queste terre tutto profuma di vino e di sapori buoni, di una cultura enoica secolare che ha disegnato in profondità il paesaggio e l'animo di un'area tra le più incantevoli d'Italia.
E' un territorio ricco di fascino, di suggestioni ed attrattive storiche ed artistiche : castelli antichi, monumenti ed edifici sacri. Si propone la visita di Conegliano, patria del pittore Cima da Conegliano.
Nel percorso si sosta a San Pietro Di Feletto, dove meritano attenzione gli affreschi.
Si prosegue per il Molinetto della Croda, un angolo suggestivo della Marca Trevigiana. Si visita Follina,che è uno dei Borghi più Belli d’Italia con la sua abbazia cistercense.
E’ possibile inserire la visita ad una cantina con degustazioni.